La missione di chi opera nei servizi sanitari e socio-assistenziali è chiara: garantire la salute e il benessere di persone fragili. Tuttavia, accanto alle responsabilità cliniche e organizzative, esiste un compito invisibile ma determinante: gestire il rischio. Ogni errore, malfunzionamento o mancata comunicazione può trasformarsi in un evento avverso con conseguenze gravi per pazienti e operatori. Secondo le stime internazionali, un paziente su 10 sperimenta almeno un evento avverso e circa la metà di questi eventi è prevenibile. Trasformare il rischio da minaccia a opportunità richiede metodo, cultura della sicurezza e strumenti adeguati.

Perché oggi il risk management è obbligatorio

Negli ultimi anni il legislatore ha rafforzato il quadro normativo sulla sicurezza delle cure. La Legge 24/2017, meglio nota come Legge Gelli-Bianco, ha riconosciuto la sicurezza del paziente come parte integrante del diritto alla salute e obbliga ogni struttura sanitaria e socio-sanitaria, pubblica o privata, ad attivare un sistema efficace di prevenzione e gestione del rischio. La norma impone la nomina formale di un Risk Manager e la documentazione delle attività di monitoraggio, audit e miglioramento continuo.

Il quadro regolatorio è stato ulteriormente completato dal Decreto Ministeriale 232/2023, entrato in vigore il 16 marzo 2024. Questo regolamento, attuativo dell’art. 10 della Legge 24/2017, stabilisce i requisiti minimi per le coperture assicurative e fissa gli obblighi delle strutture sul versante del risk management. In particolare:

  • ogni struttura deve valutare, gestire e monitorare i rischi in un’ottica prospettica, fornendo all’assicuratore le informazioni minime sul rischio specifico;
  • deve redigere una relazione annuale sull’adeguatezza ed efficacia dei processi di valutazione del rischio e sulle criticità emerse, individuando azioni di miglioramento;
  • è obbligatoria a pubblicare sul proprio sito i dati relativi ai risarcimenti liquidati nell’ultimo quinquennio e a istituire una funzione interna per la valutazione dei sinistri con competenze medico-legali, attuariali e giuridiche;
  • deve dotarsi di un sistema di risk management con competenze minime in medicina legale, perizia, diritto e gestione del rischio, prevedendo un comitato di valutazione dei sinistri;
  • su base annuale, la struttura è tenuta a identificare i principali rischi di responsabilità civile e le azioni necessarie alla loro mitigazione, senza nuovi oneri per la finanza pubblica.

Ulteriore spinta alla sicurezza arriva dal Decreto Legislativo 29/2024 e dall’Intesa Stato-Regioni di aprile 2025 che introducono criteri nazionali vincolanti per l’accreditamento delle RSA. Tra i requisiti figurano procedure formali per la gestione del rischio clinico, registri di incident reporting, audit interni, presenza del medico responsabile anche nelle strutture di piccole dimensioni, copertura infermieristica prolungata e standard edilizi più elevati. Le strutture operative al 19 marzo 2024 hanno 24 mesi per adeguarsi, ma i controlli regionali sono già in corso.

Infine, il Ministero della Salute ha emanato 19 raccomandazioni ministeriali per la prevenzione degli eventi sentinella, dalla corretta identificazione del paziente alla prevenzione degli errori terapeutici e delle cadute. Tali raccomandazioni hanno valore giuridico: la giurisprudenza verifica sempre più spesso il loro rispetto nelle azioni legali per responsabilità sanitaria.

In questo scenario, gestire il rischio non è più facoltativo: è un obbligo normativo e una responsabilità etica verso gli assistiti.

Digitalizzare per prevenire: perché superare la gestione cartacea

Molte strutture gestiscono ancora segnalazioni e audit con fogli Excel o moduli cartacei. Questo approccio espone a errori, duplicazioni e perdite di dati. Il Decreto 232/2023 richiede invece processi strutturati e un monitoraggio continuo, in grado di fornire dati precisi all’assicuratore e alle autorità di controllo. Uno studio sulla gestione del rischio clinico ha evidenziato che le strutture devono predisporre una relazione annuale sull’adeguatezza dei processi di valutazione del rischio e sulle criticità riscontrate, adottando indicatori e strumenti di misurazione sistematica. La digitalizzazione della gestione del rischio permette di:

  • Migliorare la precisione dei dati: sistemi digitali riducono gli errori e garantiscono una registrazione tempestiva delle segnalazioni e delle azioni correttive.
  • Monitorare in tempo reale: dashboard e report consentono di individuare trend e aree critiche in modo predittivo, intervenendo prima che si verifichino eventi avversi.
  • Ottimizzare le risorse: automatizzare workflow e checklist riduce il carico di lavoro manuale e libera tempo per la cura e l’assistenza.
  • Favorire la cultura della sicurezza: centralizzando le informazioni e garantendo trasparenza si migliora la comunicazione interna e si passa da una logica reattiva a una logica proattiva.

Un dato che fa riflettere

Per comprendere l’importanza della prevenzione è sufficiente osservare la distribuzione degli eventi avversi: secondo la letteratura un paziente su dieci subisce un evento avverso e circa la metà di questi eventi è prevenibile. Il grafico seguente illustra questa proporzione e mostra come la grande maggioranza delle persone non venga coinvolta da eventi avversi, ma anche come una parte significativa degli eventi sia evitabile con sistemi di gestione adeguati.

ABCrisk: la soluzione digitale per un risk management a prova di normativa

ABCrisk, sviluppato da Margotta Medical, è un software all’avanguardia progettato per i Risk Manager delle strutture sanitarie e socio-sanitarie. Nato dalle esigenze concrete degli operatori, il sistema trasforma il processo di gestione del rischio in un flusso digitale intuitivo e completo. Tra le funzionalità principali:

Incident reporting personalizzabile

Con ABCrisk è possibile creare modelli di Incident Report totalmente personalizzati: si rinominano i modelli, si creano sezioni dedicate e si definiscono domande con risposte aperte o a scelta multipla. In pochi clic gli operatori segnalano eventi avversi o near miss da qualunque dispositivo, anche da smartphone, rendendo il registro degli incidenti tempestivo e accurato.

Dashboard e analisi avanzata

Tutte le segnalazioni confluiscono in una dashboard centralizzata che offre una panoramica completa degli eventi. Filtri avanzati consentono di identificare trend e priorità; report dettagliati supportano decisioni basate su dati concreti. In questo modo i Risk Manager possono redigere la relazione annuale richiesta dal decreto 232/2023 e fornire all’assicuratore informatizzazioni aggiornate sul profilo di rischio della struttura.

Pianificazione e workflow automatizzati

ABCrisk integra un calendario interattivo e una visualizzazione Kanban, con cui pianificare interventi, assegnare disposizioni e monitorarne l’esecuzione tramite drag & drop. Questo permette di seguire l’avanzamento delle azioni correttive e di documentare audit e controlli, come richiesto dai requisiti di accreditamento delle RSA.

Checklist, audit e predictive analytics

Le checklist personalizzabili assicurano la conformità agli standard ministeriali e regionali. Grazie alla raccolta sistematica dei dati, il software consente di individuare indicatori predittivi (Key Risk Indicator) e di implementare automazioni che riducono il lavoro, migliorando la produttività.

Permessi e gestione multi-utente

La piattaforma gestisce permessi avanzati, garantendo accessi differenziati e sicuri per Risk Manager, facilitatori e operatori sanitari. Ogni utente visualizza le attività di propria competenza, nel rispetto delle normative sulla protezione dei dati e della privacy.

I vantaggi concreti per la struttura

Adottare ABCrisk significa:

  • Conformità normativa immediata: il software integra i requisiti della Legge 24/2017, del Decreto 232/2023 e delle nuove norme su accreditamento RSA, supportando la redazione della relazione annuale e la pubblicazione dei dati di trasparenza.
  • Riduzione degli eventi avversi: l’analisi predittiva e le checklist aiutano a prevenire errori, riducendo i contenziosi e migliorando la qualità percepita.
  • Efficienza operativa: workflow automatizzati e dashboard intuitive eliminano i registri cartacei, liberando tempo per il personale e abbassando i costi organizzativi.
  • Cultura della sicurezza: centralizzare le informazioni e condividere i dati favorisce l’apprendimento continuo e trasforma ogni segnalazione in un’occasione di miglioramento.
  • Supporto professionale: Margotta Medical non offre solo un software, ma anche consulenza e formazione per accompagnare le strutture nell’implementazione del sistema di risk management.

Conclusione

Nel 2025 la gestione del rischio sanitario non è più una scelta ma un obbligo. Le nuove normative impongono trasparenza, valutazione sistematica dei rischi e documentazione puntuale. Al contempo, la consapevolezza che molti eventi avversi sono prevenibili ci invita a trasformare la gestione del rischio in una leva di qualità. ABCrisk risponde a queste sfide combinando tecnologie intuitive con la conoscenza normativa: un investimento che tutela pazienti e operatori, riduce i costi e rafforza la reputazione della tua struttura. La sicurezza non si improvvisa; scegliendo strumenti digitali e affidandoti a professionisti del settore, potrai affrontare le nuove normative con serenità e costruire un futuro più sicuro per tutti.

Fonti

  • Ministero della Salute – Legge 8 marzo 2017, n. 24: “Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”, Serie Generale n. 64, 17 marzo 2017.
  • Ministero delle Imprese e del Made in Italy – Ministero della Salute – MEF – Decreto 15 dicembre 2023, n. 232, attuativo dell’art. 10, comma 6, della Legge 24/2017. Entrata in vigore 16 marzo 2024. Approfondimento di Stefanelli & Stefanelli, 20 marzo 2024.
  • Healthcare Digitale –  Annalisa Pennini, La gestione del rischio sanitario: strategie per la sicurezza delle cure, 21 luglio 2025.
  • Chiarini Studio Legale – Raccomandazioni Ministeriali per il rischio clinico: quadro normativo e implicazioni legali, 3 maggio 2025.
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