In occasione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla sulla sensibilizzazione e la prevenzione dei disturbi alimentari, abbiamo pensato di prendere in esame un aspetto che spesso viene trascurato della salute dell’anziano: la malnutrizione.

A differenza di quanto si possa pensare, i disturbi alimentari nell’anziano sono estremamente diffusi: alcuni studi hanno sottolineato che addirittura l’85% degli anziani residenti a casa o in strutture di lungodegenza soffrono di malnutrizione. Questo problema, come si può immaginare, conduce a gravi conseguenze psico-fisiche.

L’anoressia geriatrica: le cause mediche

In età avanzata, il più frequente cambiamento nel comportamento alimentare è sicuramente l’anoressia. Diverse sono le cause di questo disturbo, ma la maggior parte di esse trovano la loro origine nelle patologie fisiche legate all’invecchiamento. Tra le più frequenti possiamo trovare le patologie del cavo orale e dei denti, i disordini della deglutizione, il deterioramento cognitivo e percettivo, l’alterazione dei neurotrasmettitori implicati nel controllo dell’appetito e i fattori gastrointestinali.

L’anoressia geriatrica, perciò, non rappresenta di per sé un disturbo psichiatrico anche nel caso in cui la depressione, ad esempio a seguito della perdita del partner, contribuisca a provocarla. Questo perché si tratta piuttosto di una manifestazione fisiologica e multifattoriale dell’invecchiamento.

Le cause sociali e la disidratazione

È fondamentale tenere presente che gli anziani interessati da questa patologia sono una donna su tre e un uomo su quattro e la prevalenza è maggiore quanto l’età del soggetto è più avanzata. Questo deriva probabilmente dal fatto che tali soggetti necessitano di maggiore assistenza nell’acquisto e nella preparazione dei pasti. Naturalmente, questa causa incide solo marginalmente negli anziani che risiedono nelle strutture socio-sanitarie, mentre invece è decisamente più diffuso in coloro che vivono soli.

Come si può intuire, oltre alle carenze nutrizionali compare la disidratazione perché spesso mangiare poco cibo significa anche bere poca acqua, perciò la malnutrizione non è assolutamente un problema da ignorare.

Come comportarsi

Adesso che conosciamo che anche gli anziani soffrono di questa patologia, che generalmente viene associata ai più giovani, dobbiamo tenere a mente alcune procedure che possono decisamente invertire il decadimento fisico della persona legato a questo disturbo. Questo è possibile perché, come abbiamo detto sopra, l’anoressia geriatrica non è mai una condizione esclusivamente psichiatrica.

Innanzitutto, è necessario delineare in maniera precisa il comportamento alimentare individuale e le disabilità che lo provocano. In seguito, è tassativo trattare le disabilità al meglio e utilizzare alimenti che siano compatibili con le stesse, sia a livello di consistenza sia di appetibilità. Infine, è fortemente consigliato fornire assistenza durante il pasto cercando anche di distrarre l’anziano dalle patologie che gli limitano l’assunzione di cibo.

In tutti i casi in cui si notino abitudini alimentari preoccupanti negli anziani è, però, di fondamentale importanza rivolgersi agli specialisti medici del settore che provvederanno in maniera personalizzata ad occuparsi efficacemente dei singoli casi particolari.

Noi, come Margotta Medical, ci impegniamo in ogni caso a formare il personale delle Strutture Socio-Sanitarie affinché disturbi simili non si presentino negli Assistiti e, avvalendoci di medici ed infermieri, a insegnare a trattarli adeguatamente.

 

 

 

 

Fonte: https://blog.stannah.it/

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