Come sapete, e abbiamo detto in più occasioni, la comunicazione trasparente e onesta è la migliore arma che il personale delle strutture socio-sanitarie residenziali per anziani e disabili ha per costruire e mantenere un’ottima reputazione.

 

La Comunicazione Non Verbale E Paraverbale

Una parte importante di questo processo è la comunicazione non verbale e paraverbale. La prima comprende la gestualità fisica – della postura e degli arti – e mimica – del volto; la seconda è definita dal colore dell’intonazione della voce e della velocità di parola.

Questi elementi sono complementari alla comunicazione verbale e vanno a completarla. Assumono un’importanza ancora maggiore nella relazione con gli ospiti più anziani.

 

Difficoltà Di Comprensione

Invecchiando, le persone possono sperimentare una serie di cambiamenti fisici e cognitivi che possono rendere difficile o addirittura impossibile la comunicazione verbale e, in alcuni casi, riconoscerla nell’interlocutore. In questi casi, la comunicazione non verbale e quella paraverbale possono diventare le modalità di comunicazione primarie, se non le uniche.

 

Come Comportarsi

Atteggiamenti non verbali e paraverbali che l’operatore può mettere in atto per rapportarsi al meglio con l’anziano sono:

  • Postura e gestualità: la postura e i gesti possono comunicare una serie di stati d’animo, come la tristezza, la rabbia o la felicità. L’operatore dovrebbe mantenere una postura eretta e rilassata, e utilizzare gesti aperti e naturali;
  • Contatto visivo: il contatto visivo è un elemento importante della comunicazione non verbale. In generale, il contatto visivo diretto è un segno di attenzione e interesse. Tuttavia, gli anziani possono avere difficoltà a mantenere il contatto visivo, a causa di problemi di vista o di deficit cognitivi. L’operatore dovrebbe cercare di mantenere il contatto visivo, ma senza forzarlo nell’ospite;
  • Espressione facciale: l’espressione del volto è un veicolo importante per comunicare le emozioni. Il personale dovrebbe cercare di mantenere un’espressione facciale positiva e accogliente;
  • Voce: il tono di voce fa la differenza nella comprensione di ciò che si vuole comunicare. L’operatore dovrebbe parlare con un tono di voce calmo e gentile e usare un volume appropriato.

 

Per andare sempre più incontro alle necessità dell’anziano ospite, ecco di seguito altri consigli:

  • fai domande semplici e dirette;
  • dai il tempo di rispondere;
  • se l’ospite ha difficoltà a parlare, usa altri mezzi di comunicazione, come la scrittura.

 

Conosciti Per Conoscermi

Il non verbale e il paraverbale sono competenze necessarie per il personale delle strutture. Imparando a far attenzione e conoscere il nostro linguaggio del corpo, sarà più semplice interpretare il linguaggio del corpo degli ospiti. Questo ci fornisce l’occasione di costruire relazioni più significative e fornire un’assistenza più efficace.

 

 

 

 

 

Fonti: “La comunicazione ‘non verbale’ con i malati di Alzheimer” di peranziani.it; “Gli anziani e il linguaggio del corpo” di ilbuongiorno.com, “Migliorare la comunicazione non verbale: 5 raccomandazioni semplici” di ilsole24ore.com.

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