Specialmente in questo periodo dell’anno, la disidratazione, condizione comune e spesso non riconosciuta tra gli anziani, assume un ruolo di primo piano. È necessario, perciò, che il personale delle strutture socio-sanitarie sia in grado di riconoscerne i segnali e di intraprendere le misure utili per risolverla.

I sintomi

Prima di affrontare la risoluzione del problema, è fondamentale riconoscere e comprendere i segnali della disidratazione. Questi sintomi sono spesso variabili da individuo a individuo, ma i più ricorrenti sono: sete, secchezza delle fauci, scarsa minzione, urine scure e concentrate, pelle secca e non affatto elastica, stanchezza e confusione. In presenza di questi elementi, è vitale agire prontamente per evitare gravi complicazioni negli ospiti.

La prevenzione

Come possiamo immaginare, però, la prevenzione è il vero passo obbligato per affrontare la carenza di liquidi negli anziani. Gli operatori atti all’assistenza agli ospiti hanno il dovere di garantire un apporto di fluidi che equilibri il loro bilancio idrico. Questo è realizzabile anche grazie alla formulazione di programmi di idratazione specifici e personalizzati in base alle esigenze di ogni singolo ospite.

Il monitoraggio costante

Portare l’ospite ad assumere i liquidi non è però sufficiente, ma è complementare ad un altro aspetto. Quest’ultimo è il monitoraggio continuativo del loro livello di idratazione. Si comincia dalla semplice osservazione dei sintomi di cui sopra, per arrivare alla pesatura regolare: una drastica perdita di peso può essere infatti sintomo di una disidratazione in corso.

Un ambiente favorevole

Tutto quanto detto, è agevolato dalla creazione di un ambiente in cui l’ospite sia invogliato all’assunzione di liquidi. L’accesso facilitato ad acqua fresca, l’offerta di bevande attraenti alla vista e ricche di sapore, come succhi di frutta o tisane, nonché la proposta di cibi ricchi di acqua, contribuiscono positivamente al lavoro dell’operatore nell’idratare l’ospite.

Il ruolo della famiglia

Anche il ruolo dei familiari in questa attività è da tenere ben presente. La nostra conoscenza delle dinamiche relazionali che intercorrono tra l’ospite e i suoi familiari ci aiuta ad individuare quei parenti che esercitano un’influenza su di lui. Sarà sufficiente richiedere loro collaborazione nell’idratazione dell’anziano caro.

Conclusione

Sembra banale, ma la corretta idratazione è una componente importante della buona salute e del benessere di ogni persona. Spesso, però, non viene tenuta in giusta considerazione. Un’adeguata consapevolezza e attenzione da parte del personale delle strutture socio-sanitarie, consente di raggiungerla e mantenerla. L’obiettivo è sempre quello del miglior benessere possibile dell’ospite.

 

 

 

 

Fonte: “Anziani e idratazione: un rapporto complesso” di peranziani.it.

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