L’invecchiamento è, indubbiamente, una fase inevitabile della vita e comporta molteplici cambiamenti sia sul lato fisico sia psicologico. Gli anziani spesso si confrontano con la perdita di amici e familiari, la diminuzione della capacità fisica e la riduzione delle opportunità sociali. Tuttavia, nonostante queste difficoltà, le persone in questa situazione possono vivere una vita felice e soddisfacente, a patto che soddisfino anche i loro bisogni affettivi.
Le necessità
I bisogni di affetto, attenzione e comprensione sono, infatti, fondamentali per il benessere psicologico e fisico durante la terza età. La solitudine e l’isolamento sociale conducono in molti casi a problemi di salute mentale come la depressione e l’ansia, ma anche a problemi di natura fisica come la pressione alta e le malattie cardiovascolari.
Anche i meno giovani, quindi, devono sentirsi amati e apprezzati, avere qualcuno con cui parlare e condividere le loro esperienze e questo può avvenire mantenendo relazioni significative con amici e familiari: le visite regolari, in casa o all’interno delle strutture socio-sanitarie, e le telefonate contribuiscono decisamente a far sentire i nostri nonni meno soli e a soddisfare i loro bisogni di affetto.
Non è, però, solo la vicinanza dei propri cari, ma anche il bisogno di avere interessi e attività che li stimolino e li rendano felici a condurre le persone ad un buon invecchiamento. Come abbiamo raccontato anche nell’articolo L’arte dell’invecchiamento creativo, la partecipazione ad attività sociali e culturali può infatti aiutare gli anziani, specialmente se ospiti delle strutture socio-sanitarie, a sentirsi parte della comunità e a mantenere un senso di scopo nella vita.
Il coinvolgimento
Secondo la psicoterapeuta Martina Spallino, infatti, bisogna coinvolgere gli anziani nella vita sociale e culturale della comunità in cui vivono. In questo modo, mantenere la loro identità e si sentono ancora utili e importanti: possono partecipare a gruppi di lettura, club di gioco, cori e associazioni che li interessano. Queste attività possono anche aiutarli a conservare la loro salute mentale e fisica, poiché stimolano la mente e il corpo. Naturalmente, in molte strutture socio-sanitarie alcune di queste attività sono già previste, ma è necessario proporne sempre di nuove e differenti in modo tale da mantenere l’Ospite attivo anche grazie al fattore della novità.
A questo va aggiunto che, nel corso del tempo, le persone di età avanzata devono essere sostenute nella gestione dei loro cambiamenti fisici e psicologici. Questo può includere l’occuparsi di problemi di salute come la perdita di udito o vista, o la riduzione della mobilità. Gli anziani residenti nelle strutture protette, hanno bisogno di sentirsi compresi e supportati in questi cambiamenti, e di avere accesso alle risorse e alle informazioni necessarie per gestire queste sfide.
Conclusioni
In conclusione, durante la vecchiaia gli individui hanno necessità di soddisfare i loro bisogni affettivi per condurre una vita felice e soddisfacente. Tali bisogni possono essere appagati attraverso la cura di relazioni profonde, le attività stimolanti e il supporto nella gestione dei cambiamenti fisici e psicologici. È fondamentale che le famiglie, le comunità, le istituzioni e le strutture in cui risiedono siano sensibili ai bisogni degli anziani e li sostengano nella soddisfazione di questi bisogni, per garantire che possano vivere una vita piena e soddisfacente.
Fonti: “Di cosa hanno bisogno…?” di Anziani e Vita; “Aspetti affettivi nell’anziano” di Martina Spallino psicologa