È XX il nome provvisorio trovato dal Governo per definire la nuova professionalità dell’operatore socio-sanitario.

 

La bozza scritta dal Ministero della Salute, infatti, prevede l’introduzione di una nuova figura con “formazione complementare” rispetto all’Oss.

Cosa significa? XX sarà un professionista che “coadiuva gli infermieri assicurando le attività sanitarie identificate nel presente provvedimento, oltre a svolgere le attività proprie del profilo di operatore socio-sanitario”.

 

Vediamo insieme quali sono le “abilità minime e le conoscenze essenziali” da possedere:

– aiutare la persona assistita nel soddisfacimento dei bisogni di base e alla vita quotidiana;

– assicurare igiene, sicurezza e comfort degli ambienti di vita e di cura della persona;

– svolgere attività di assistenza alla persona a carattere sanitario e socio-assistenziale;

– svolgere attività finalizzate all’integrazione con altri operatori e al lavoro in team.

La formazione

Detto questo, però, c’è da considerare che esiste già dal 2003, a seguito del relativo accordo Stato-Regioni, una figura di “operatore socio sanitario con formazione complementare in assistenza sanitaria” che potrà, infatti, ottenere la qualifica di XX a patto che “sia in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado”.

 

E per chi non rientra nella qualifica di cui sopra? Innanzitutto, il candidato deve essersi diplomato alla scuola secondaria di secondo grado ed aver avuto esperienza professionale come operatore socio-sanitario per almeno 24 mesi. Una volta ammesso al corso, che non sarà inferiore alle 500 ore da svolgersi dai 6 ai 12 mesi, dovrà affrontare argomenti teorici, un periodo di tirocinio ed esercitazioni pratiche.

L’ultima novità che vi proponiamo è l’obbligo di 15 ore annuali di aggiornamento in corsi relativi agli argomenti di interesse della professione. Su questo aspetto, vi tranquillizziamo già, potrete sempre fare affidamento su Margotta Medical.

 

Le ragioni

Si potrebbe pensare: che bisogno c’è di aggiungere carico di lavoro ad una professione già oberata, non sarebbe meglio riconoscere compiutamente l’Oss come fondamentale e darle il valore che merita?

Le cause che hanno portato alla scrittura di questa bozza sono molteplici e tra le più rilevanti troviamo la necessità di rispondere in maniera differenziata ai crescenti bisogni di salute della popolazione: invecchiamento, multi morbidità e cronicità che richiedono risposte specializzate; e l’insegnamento che ci ha lasciato il Covid-19, ossia, che il profilo dell’Oss si dimostra insufficiente nel rispondere al soddisfacimento dei bisogni in contesti emergenziali simili.

 

In conclusione, XX è il futuro della professione, capace di coadiuvare gli altri professionisti della salute e di sostituire l’infermiere o il medico in alcuni aspetti nell’amministrazione della vita dell’assistito, come la rilevazione dei parametri vitali, aprendo alla possibilità da parte delle direzioni sanitarie e socio-sanitarie, come le strutture residenziali per anziani, di sopperire alla mancanza di organico infermieristico con XX.

 

 

 

 

 

 

 

Fonti: “Operatori socio sanitari. Cambia il loro profilo professionale e nasce anche una nuova figura di Oss con una ‘formazione complementare” di Quotidiano Sanitario; “Accordo istituzionale della nuova figura professionale” di Nurse24.

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