In Italia mancano gli infermieri: uno dei pilastri della sanità pubblica. Essi svolgono un ruolo fondamentale nella cura dei pazienti e nella gestione delle risorse sanitarie. Tuttavia, come ha evidenziato la presidente della Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (Fnopi), Barbara Mangiacavalli, nei prossimi anni ci troveremo di fronte ad una carenza di personale infermieristico.

Entro il 2028 circa 100mila infermieri lasceranno il servizio, con conseguente aumento del turnover, ma le università italiane formano solo 10-12 mila infermieri all’anno. Questa discrepanza rende necessario un dibattito crescente sulla creazione di impiego nell’ambito infermieristico, oltreché sulla valorizzazione della professione, che rischia di essere considerata come secondaria.


Il dramma delle strutture socio sanitarie

Non sarà soltanto la sanità a risentirne, ma soprattutto l’ambito socio-sanitario. Questo perché le strutture, come ad esempio le case di riposo, richiedono un maggior numero di infermieri per assistere gli Ospiti. Ciò accade perché spesso questi ultimi hanno bisogno di cure a lungo termine e di assistenza continua.

Questa grave situazione mette a rischio la qualità dell’assistenza agli anziani e agli altri residenti che necessitano di cure a lungo termine. A rischio è anche la sicurezza degli stessi Ospiti, poiché il personale infermieristico è anche responsabile della somministrazione dei farmaci e della gestione di eventuali emergenze.


Risvolti sull’Operatore socio sanitario

Inoltre, la mancanza di infermieri aumenta il carico di lavoro degli operatori socio-sanitari. Gli Oss già lavorano duramente per garantire la migliore qualità possibile dei servizi offerti. La situazione è quindi particolarmente critica per le strutture, questo anche perché rispetto all’ambito sanitario, quello socio-sanitario è spesso considerato meno appetibile dall’esterno.


L’obiettivo

Il nostro paese forma infermieri di altissimo livello, con competenze avanzate e specializzazioni, che vengono poi esportati all’estero. Questo esodo aumenta, di riflesso, la carenza di professionisti a livello locale. Bisogna quindi incentivare gli infermieri ad intraprendere la propria carriera in Italia e fornire loro opportunità concrete di impiego. L’attrattività della professione infermieristica deve essere aumentata, perché è proprio questa professione che rappresenta la spina dorsale delle cure all’interno delle strutture socio-sanitarie e che rappresenta un finanziamento per l’economia e la salute del paese.


Conclusioni

Concludendo, il futuro dell’Italia e della sua sanità dipende dalla valorizzazione della professione infermieristica, attraverso una formazione di valore e retribuzioni adeguate, perché sono gli infermieri che grazie all’impegno quotidiano portano avanti la salute pubblica. In questo contesto, la salute e l’economia del nostro paese possono camminare di pari passo con il raggiungimento di un equilibrio di lungo periodo che risulti vantaggioso per tutti i soggetti coinvolti.

 

 

 

 

Fonti: “Infermieri. Allarme Fnopi: ‘Presto in pensione 100mila professionisti, senza riforme destinati a reclutare personale dall’estero”, “Infermieri, c’è poco da festeggiare di Quotidiano Sanitario.

Margotta Medical Logo
Margotta Medical Logo
Margotta Group Logo

- MARGOTTA MEDICAL s.r.l. -
Sede legale: Via Cavour, 1 - 40033 Casalecchio di Reno (BO) - Tel. 051 6130101 - Fax 051 590311
Sede Operativa: Via del Fonditore, 10 - 40138 Bologna (BO) - Tel. 051 0900900
Email: info@margottamedical.it
C.F. e P.Iva 03833251204 iscritta al R.E.A. di BO n.549839 - Cap. Soc. Euro 80.000 interamente versato